Si sa, in tempi di crisi ci si arrangia come si può, anche rubando… e non solo generi di prima necessità, bensì anche oggetti di lusso. Ma cosa succede quando l’oggetto in questione è un quadro del famoso artista catalano Salvador Dalì? Si tratta di “Cartel de Don Juan Tenorio”, dipinto dal pittore surrealista spagnolo nel 1949 e scomparso dalle pareti della galleria di Madison Avenue (New York) la settimana scorsa, all’inaugurazione di una mostra.
Durante l’evento, un uomo si era finto un esperto d’arte, si era avvicinato all’opera con la scusa di dover scattare una foto e in meno che non si dica è riuscito a staccare il quadro e ad infilarselo in borsa, dileguandosi subito dopo.
Nulla ha potuto l’impianto di videosorveglianza, per quanto le telecamere nascoste abbiano ripreso il ladro, un uomo sui 35 anni, vestito con un jeans ed una camicia a scacchi.
Sensi di colpa, o impossibilità di piazzare l’opera sul mercato nero, visto lo scalpore suscitato dal furto in Rete, hanno poi spinto l’astuto “Lupin” della situazione a voler restituire la refurtiva, in un modo abbastanza curioso: l’ha inviato per posta. E per assicurarsi che il pacco arrivasse a destinazione, ha anche provveduto all’invio di una mail con il numero per tracciare il pacco, del valore di 150 mila dollari, alla galleria.
Certo è che, con i tempi che corrono, difficilmente si potrà assistere ancora a questi gesti di “magnanimità”. Bisogna, anzi, stare sempre allerta e proteggere i propri beni con sistemi di sicurezza efficaci, che impediscano il furto di oggetti di valore e personali, dal valore affettivo, oltre che economico.