Sgominata una truffa che prevedeva la vendita di tablet a prezzi stracciati. I prodotti erano messi in vendita su un noto sito di annunci a soli 200 euro Una volta che l’acquirente inviava l’importo richiesto, il venditore spariva nel nulla.
Un errore però gli è stato fatale. Una persona ha chiesto l’invio di una foto per poter valutare il colore del tablet. L’immagine è stata ricevuta sullo smartphone della vittima su cui era installata l’applicazione tag-gps che permette di localizzare sulla mappa di Google le coordinate del luogo in cui la foto è stata scattata, in questo caso si trattava proprio della casa del truffatore.
I Carabinieri di una cittadina vicino a Reggio Emilia hanno così denunciato per truffa un 35enne catanese.
Nel corso di numerose indagini, l’utilizzo di sistemi di localizzazione si rivela focale per dare una svolta a casi irrisolvibili. Ad esempio, le auto rubate che posseggono al loro interno un localizzatore GPS vengono sempre più spesso ritrovate. Proprio la scorsa settimana il sistema di localizzazione satellitare, installato a bordo di un’auto aziendale, ha permesso l’individuazione alla società che la gestisce che ha denunciato l’accaduto al 113. Coordinate alla mano, gli agenti, recandosi nel luogo indicato, hanno rinvenuto in un box privato un auto dello stesso modello di quella segnalata, ma con una targa diversa.
Nell’attesa di risalire al proprietario del box, la Polizia, è entrata nel garage, notando una lamiera con un numero di telaio “pulito”. Questo ha fatto pensare che l’auto era proprio quella cercata, ma aveva già subito un cambio di targa ed era pronta ad essere “ripulita” del tutto. Il proprietario del box, un 53enne romano, è stato denunciato all’autorità giudiziaria con l’accusa di riciclaggio di autovettura.
Questa vicenda ci dimostra come i localizzatori GPS come il micro GPS/GPRS di Endoacustica siano entrati appieno nel nostro quotidiano agevolando la nostra sicurezza.