Amministrazione Obama si lamenta dei recenti risultati della Cia, non aveva avvertito in tempo delle tensioni crescenti in Egitto
Il presidente Obama ha criticato duramente l’agenzia di spionaggio americana che, secondo i funzionari del governo non ha saputo interpretare e analizzare le diffuse tensioni in Medio Oriente che poi sono culminate con le rivolte in Tunisia e in Egitto. I funzionari hanno dato pochi dettagli sulle preoccupazioni del presidente Obama, che per il momento non ha ordinato cambiamenti all’interno della Cia, il cui budget annuo è di 80 miliardi.
Nel corso di un’udienza al Senato giovedì scorso, sia democratici che repubblicani avevano fatto pressione su un alto ufficiale della Central Intelligence Agency su quando la Cia avesse informato il presidente sull’incombere della crisi in Egitto, e se gli ufficiali dei servizi segreti avessero monitorato i siti di social networking e i forum su internet per sondare il sentimento popolare in Egitto. “Ad un certo punto doveva essere ovvio che ci sarebbe stata una rivolta popolare di queste dimensioni” ha detto la senatrice democratica Diane Feinstein, presidentessa del Select Committee on Intelligence. La senatrice ha aggiunto che l’agenzia di intelligence non ha mai inviato un avviso alla sua commissione circa il pericolo d’insurrezione in Egitto, come è consuetudine nel caso di eventi significativi a livello mondiale.
Stephanie O’ Sullivan, Associate Deputy Director, il numero tre della Cia ha risposto di aver avvertito il presidente Obama oltre un’anno fa dell’instabilita’ del governo egiziano, “anche se non sapevamo esattamente quali sarebbero state le dinamiche successive, e questo e’ accaduto oltre 12 mesi fa” ha dichiarato davanti al Senato.
O’Sullivan ha affermato di non aver mai avuto un incontro faccia a faccia con il presidente, ma ha aggiunto che ”gli eventi in Egitto sono in rapido svolgimento e la Cia sta lavorando intensamente per raccogliere piu’ informazioni possibili… appena le cose sono precipitate in Tunisia, abbiamo subito iniziato a pensare quail potessero essere le conseguenze a lungo termine su scala internazionale”.
Ma i dubbi e le domande sulle prestazioni recenti della Cia rimangono, e riportano a galla una tensione inziata nel 1947 fin dalla nascita dell’agenzia di spionaggio americana: bilanciare il compito di analizzare gli eventi all’estero per mettere in guardia i funzionari di Washington circa crisi incombenti e la missione di compiere operazioni segrete in tutto il mondo.
Mark M. Lowenthal, ex funzionario della Cia ha detto al New York Times che per decenni l’agenzia di spionaggio ha dovuto subire le ire dei presidenti che li hanno accusati di aver male interpretato gli eventi di quel dato periodo e che e’ loro compito accettare le critiche, “se sei un ufficiale dei servizi segreti, tu rispondi ‘sì, signore, vi ringrazio molto, signore’.
Fonte: America24