Il network per la libertà di internet blocca le pagine web delle istituzioni. “Non perdoniamo le ingiustizie, aspettateci”, dicono minacciando altri interventi
Nuova puntata di quella che viene ormai definite “Campagna d’Italia” dagli stessi hacker di Anonymous. Il “network telematico per la libertà di Internet” divenuto celebre per gli attacchi pro-Wikileaks afferma di aver attaccato “in 1.400” i siti di governo.it, senato.it, parlamento.it e quello di Mediaset. L’attacco è stato portato a termine usando la tecnica Ddos (Distributed Denial of Service), ovvero della “negazione del servizio” tentando di saturare la banda dei server che ospitano i siti. Il gruppo afferma di aver reso “inaccessibile per alcune ore diversi siti”, ma secondo la Polizia postale gli attacchi hanno provocato solo “qualche criticità al sito del governo, mentre gli attacchi ai siti della Camera e al Senato sarebbero falliti. Anzi, in alcuni casi sono state proprio le contromisure (tra le quali la temporanea sospensione dell’accesso dall’estero), a ‘bloccare’ per brevi periodi i siti istituzionali.
Quello di oggi è il secondo attacco di Anonymous contro l’Italia. Domenica scorsa, dopo averlo annunciato il 30 gennaio, aveva colpito il sito del governo, ma pure in quel caso non c’era stato un blocco totale. Anche l’attacco di oggi contro il sito del governo era stato annunciato, ma non quelli contro il parlamento. La decisione di attaccare anche i siti di Camera e Senato, spiega un comunicato online “è stata frutto di un lungo dibattito che ha coinvolto i non-italiani”.
“Anonymous – si legge nella nota – non accetta che alla Camera durante un dibattito ci siano politici che si addormentano o peggio iniziano a usare un linguaggio scorretto, con cori da stadio o addirittura venendo alle mani”. “Mentre loro litigano fuori da quella sede istituzionale centinaia di migliaia di famiglie non arrivano a fine mese”. La “Campagna d’Italia” non è però conclusa e gli hacker di Anonymous promettono che le scorrerie informatiche continueranno “finchè non ci saranno cambiamenti radicali” in Italia, sfruttando anche l’effetto sorpresa.
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