Il cybercrimine è diventato sempre più una minaccia reale in Italia e nel resto del mondo. Gli hacker Anonymous, nonostante gli eventi accaduti di recente nel nostro Paese durante i quali sono stati denunciati ben 15 ragazzi, continuano la loro campagna mirando ad un server americano che si supponeva fosse super-sicuro: quello del Dipartimento della Sicurezza. L’obiettivo è stata la Booz Allen Halmilton, una delle più grosse aziende che si occupano di sicurezza nazionale per il governo Usa. Il ‘bottino’ degli hacker ammonta 90.000 indirizzi mail di personale militare con relative password hashes. Il post di rivendicazione ‘Military Meltdown Monday’ è stato pubblicato su PirateBay, con torrent che dovrebbe contenere il pacchetto di indirizzi email più le password criptate.
Sulla stessa descrizione del torrent, il server attaccato è stato rinominato dagli Anonymous ‘una barca di legno fragile’. Gli hacker, dopo l’alleanza con Lulzsec, hanno, inoltre, cancellato quattro Gigabyte di codice sorgente dallo stesso, a sottolineare ancora di più quanto il sistema non fosse sufficientemente protetto.
Anonymous si definisce scioccato per la facilità con la quale è stato possibile risalire alle informazioni, una facilità ancora più incomprensibile trattandosi di server per informazioni militari. Il gruppo riferisce di essersi imbattuto in server praticamente privi di ogni accorgimento riguardo la sicurezza.
Il Washington Post ha tentato di contattare Booz Allen Halmilton, il cui portavoce ha rimandato ad un tweet ufficiale: ‘La nostra politica di sicurezza è di non commentare azioni intraprese contro i nostri sistemi’.
In questo momento il problema non sembra essere la sicurezza degli account, rivelati come se fossero state installate microspie in grado di captare tutte le informazioni, dato che come già accennato le password sono criptate. Piuttosto, avendo una lista di indirizzi reali, potrebbe essere possibile contattare il personale militare sotto mentite spoglie.
Anonymous dopo aver attaccato l’Agcom, ne ha realizzati altri dello stesso stampo dell’ultimo, che hanno visto come risultato la cancellazione di database di un altro contractor governativo e delle email private degli utenti.
Altra impresa tecnologica è stata quella di attaccare il sito web della polizia dell’Arizona, per rendere pubbliche delle informazioni nell’ottica della protesta per la recente legge anti immigrazione giudicata troppo dura. In giugno, invece, gli hacker di Anonymus hanno attaccato il sito web del governo turco per manifestare contro un filtro alla navigazione degli utenti troppo oppressivo. Anonymous vuole, semplicemente, farsi portavoce del malcontento popolare con operazioni di disturbo verso gli organi governativi. È bene ribadire che si tratta di attività da non intraprendere in quanto illegali e pesantemente punite.
Fonte: Tuttogratis