Apprendiamo dalle cronache locali che, a Bari, il presidente della Fondazione antiusura Mons.Alberto D’urso incontrando i giornalisti si è espresso in maniera molto critica in riferimento alla situazione della crisi economica che si è abbattuta sulle famiglie facendo riferimento soprattutto all’ indebitamento delle stesse; la situazione barese parlerebbe infatti di un numero sempre maggiore di persone che si rivolgono alla Fondazione antiusura. Ricordiamo che tale Fondazione è stata creata nel 1994 e che conta su operatori volontari che offrono assistenza legale e supporto psicologico a chi si ritrova vittima dell’ usura.
Le fondazioni antiusura sono diverse e sparse su tutto il territorio nazionale; tra i loro compiti, ascoltare le richieste di persone e famiglie vittime dell’usura, fornire consulenza legale e finanziaria, svolgere azione preventiva di carattere educativo ed informativo, promuovere la cultura della legalità.
“La crisi economica ha aggravato un fenomeno di indebitamento che noi sappiamo essere una costante della nostra gente. Il fatto che la Fondazione sia al 17° anno di vita la dice lunga su una sofferenza economica che ha radici lontane.Oltre alla crisi c’è la perdita o la mancanza di lavoro, poi il problema dei mutui e la vita non sobria, ovviamente anche la chiusura delle aziende e i licenziamenti nel settore privato. C’è poi in questo contesto la difficoltà di accesso al credito in quanto le banche hanno meno garanzie.”
Queste le parole pronunciate in apertura da Mons. D’urso che ha quindi puntato l’indice su diversi aspetti della problematica indebitamento; tra questi ve ne sarebbero anche alcuni piuttosto effimeri come ad esempio il gioco d’azzardo, campo nel quale la stessa Puglia è tra le prime in Italia: “è più facile vedere fra le mani di queste persone un gratta e vinci anziché un pezzo di pane“ ha detto ancora il presidente della Fondazione antiusura. A questo proposito nelle scorse ore un’indagine condotta dall’associazione Contribuenti Italiani ha evidenziato come l’Italia sia prima in Europa per quanto riguarda le cifre spese nel gioco d’azzardo legale con una media di 2180 euro, e con numeri relativi al 2010 che parlano di un aumento delle perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse del 15,3%.
Un altro aspetto su cui si è focalizzata l’analisi del presidente della Fondazione antiusura è quello delle società recupero crediti: qui la critica è stata piuttosto dura. “tante volte c’è uno stile in questo recupero da strozzini, in quanto il rientro è immediato e non si riesce a dialogare. I debiti vanno certamente pagati, intendiamoci, però bisogna anche dare alle persone la possibilità di poter pagare. Tante volte non c’è la possibilità di un dialogo per far si che il debito contratto diventi un debito personale, così è possibile, anche con il sostegno della Fondazione e con le garanzie che si offrono, cercare di far fronte alla situazione e trovare un accordo.”
Quello dell’usura è un fenomeno dato in forte aumento: il ricorso a questa pratica infatti è aumentato nel 2010 del 92,3%, specchio fedele di una crescita nello stesso periodo del sovraindebitamento delle famiglie (+ 129%) e tra le regioni maggiormente esposte al rischio vi sarebbero la Campania, seguita dal Veneto, Valle d’Aosta, Sicilia, Piemonte, Abruzzo. Come ovvio infatti, l’usura cresce maggiormente quando aumentano i casi di povertà ed indebitamento, trovando proprio nell’indigenza un terreno fertile nel quale proliferare.
Fonte: La Vera Cronaca