Si chiama Dark Comet ed è stato messo a punto da un 22enne francese, Jean-Pierre Lesueur, per caso. Il ragazzo,infatti, in realtà non voleva creare uno strumento di spionaggio. Aveva come unico scopo quello di dimostrare le sue capacità di programmazione nel mondo degli hacker ma, suo malgrado, è riuscito a creare un vero e proprio programma spia, che viene ora utilizzato dal governo siriano per spiare, ed arrestare, i suoi oppositori.
Dark Comet è un’applicazione software che consente il controllo remoto su un altro computer, rubando le password, file video e audio con un keylogger difficilmente individuabile dai prodotti antivirus. Creato nel 2008, non ha suscitato attenzione fino a quando non è stato collegato alla rivoluzione siriana e all’arresto degli oppositori al regime del presidente Bashar Assad.
Secondo Lesueur, Dark Comet non è peggiore rispetto ad altri strumenti di hacking, come Metasploit o Linux BackTrack, che possono essere utilizzati sia dai tester legittimi della sicurezza che da criminali, per lanciare attacchi online contro computer e reti di prova per scovare falle alla sicurezza.
Dlshad Othman, attivista siriano e specialista di computer che è anche un membro del Dipartimento di Stato Americano per la libertà di Internet, ha imparato a conoscere Dark Comet nel mese di dicembre, quando un suo compagno gli ha chiesto di esaminare il suo computer dopo aver perso l’accesso alla sua e-mail e agli account Skype e Facebook. Dopo una scansione, Othman scoperto che sulla macchina era installato il programma spia.
“Poiché la maggior parte del popolo siriano ha iniziato ad utilizzare connessioni sicure e ha
imparato a raggirare la censura e la sorveglianza di Internet, il regime ha scoperto che è meglio utilizzare un trojan per arrestare le persone”, afferma Othman. Un programmino, quindi, capace di rubare dati, che si nasconde dietro normali files, i PDF per esempio, e che si propaga soprattutto tramite skype, infettando tutti i contatti di chi apre il file “cavallo di Troia”.
Lesueur, avendo paura dell’arresto, in seguito agli usi illegali che sono stati fatti della sua creazione, ha deciso di scrivere un codice per la rimozione di Dark Comet, affermando che mai avrebbe pensato di doversi trovare al centro di affari internazionali e che l’unico suo obiettivo era quello di essere ricordato come hacker.
Resta da chiedersi quanto il programma di rimozione del trojan possa essere efficace e se davvero il 22enne francese ha accantonato l’idea di ulteriori sviluppi del programma spia.