Lunga, lunghissima la diatriba Samsung-Apple. Una sfida in cui sarà davvero difficile decretare il vincitore poiché la materia dei brevetti nel tempo è divenuta sempre più confusa. Tra l’altro, alla base dei processi spesso ci sono idee, bozze e disegni astratti che contengono però qualcosa di originale e pertanto degna di tutela. La proprietà intellettuale palese nei progetti più tecnologici è il vero oro dell’era digitale.
Questo vuol dire che se si possiede un surplus che potrebbe far acquisire all’azienda vantaggi sul mercato, la prima cosa da fare è tutelarsi, cioè utilizzare sistemi di sorveglianza che non permettano fuga di informazioni di nessun genere. Infatti spesso le idee non sono brevettabili, ma potrebbero allo stesso modo portare benefici all’azienda e quindi è importante che non vadano disperse.
Proprio in questi giorni i due colossi degli smartphone sono alle prese con l’ennesima battaglia: Samsung ha accusato Apple di essersi appropriata di 8 suoi brevetti chiedendo ufficialmente alla Corte distrettuale di San José, in California, di inserire anche l’iPhone 5 nella disputa sui brevetti violati che vede contrapposte le due aziende nei tribunali di oltre venti Paesi. L’obiettivo è quello di ottenere delle royalties dalle vendite degli iPhone. Probabilmente Samsung vuole rifarsi della spesa di 1 miliardo di dollari a cui ha dovuto far fronte per via di brevetti “rubati” all’azienda di Mr Cupertino. Inoltre i 2 milioni di preodini per l’iPhone 5 non possono che far invidia. A questa va aggiunta l’interdizione provvisoria, sbloccata da poche ore, voluta dalla Apple per la vendita del Samsung Galaxy Tab 10.1 nel territorio USA. La questione però non è ancora chiusa: a dicembre le due aziende torneranno in tribunale per giudicare la richiesta di Apple di ingiunzione permanente per il tablet, ovvero il divieto permanente di vendita.
Questa storia non finirà mai..in ogni caso bell’articolo!