Siamo ormai alla vigilia dei Giochi Olimpici di Londra 2012. Mancano solo pochi giorni ed i controlli all’ingresso del Villaggio Olimpico, ma un po’ in tutta la capitale, si fanno più intensi. Oltre ai sistemi di videosorveglianza, sono state dispiegate sul territorio diverse forze militari, per garantire la sicurezza degli atleti, dei VIP che arriveranno nei prossimi giorni e dei cittadini tutti.
Fonti certe rivelano anche la collaborazione tra i servizi segreti di diversi paesi, in particolare quelli britannici, l’americana FBI e il Mossad israeliano. Perché proprio Israele? Perché in questi giorni ricorre l’anniversario della strage di Monaco 1972, in cui vennero uccisi 11 atleti che portavano sul petto la stella di David per mano di un commando terrorista palestinese. È ancora fresca, inoltre, la notizia dell’attentato a Burgas, in Bulgaria, contro un pulman di turisti israeliani.
C’è la massima allerta, conferma il premier Benjamin Netanyahu, anche se si ha fiducia nella cosiddetta “cintura d’acciaio” stretta intorno al Villaggio Olimpico, nonostante le polemiche sullo scarso personale addestrato per la sicurezza e sull’incapacità, da parte di hostess e steward, di poter gestire un’eventuale emergenza, perché privi di preparazione, come ha denunciato una ragazza assunta come hostess, ma che ha rinunciato all’incarico perché non si sentiva pronta a sobbarcarsi una responsabilità del genere.
Intanto, mentre i servizi segreti di tutto il mondo vanno a caccia di terroristi occidentali convertiti all’Islam (stanno, infatti, cercando di intercettare lo statunitense David Jefferson, che avrebbe con sé un ordigno capace di fare una vera e propria strage), i responsabili della sicurezza hanno fatto allestire anche dei bunker che, in caso di attentato, potranno ospitare gli atleti ed i VIP.
Viene da chiedersi, a questo punto, cosa ne sarebbe, invece, dei comuni cittadini e del personale del Villaggio de davvero dovesse verificarsi un attacco terroristico…
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