La riforma della giustizia, che ”fa parte di quella rivoluzione liberale che e’ al centro del nostro credo politico, sono sicuro si fara”. E’ quanto ribadisce il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo a ”La telefonata”, su Canale 5, lesto a rimarcare il motivo politico per cui non ha ancora visto la luce: ”Mi si dice che Fini avesse garantito all’Associazione nazionale magistrati che, finche’ la sua componente fosse rimasta nella maggioranza, nessuna riforma della giustizia sarebbe stata portata a termine. Adesso le cose sono cambiate e abbiamo gia’ ripreso l’iter legislativo della legge sulle intercettazioni, che e’ una fondamentale legge di civilta”’.
”Quante persone innocenti – si chiede il premier – sono state distrutte moralmente e materialmente da questo infernale circuito mediatico-giudiziario” di conversazioni telefoniche private poi pubblicate dai giornali, ”senza che nessun magistrato di quelli che passano le intercettazioni alla stampa sia mai stato chiamato a rispondere”. Per Berlusconi, ”un Paese in cui alzando il telefono non si sia sicuri della inviolabilita’ delle proprie conversazioni, non e’ un Paese libero”. Ecco perche’, ”il sistema della pubblicazione delle intercettazioni e’ barbaro”.
Fonte: ASCA