Gli hacker attaccano Casa Moratti  “Volevano spiare le mail”

Gli hacker attaccano Casa Moratti “Volevano spiare le mail”

I pirati informatici hanno provato ad entrare nella posta elettronica dei membri dell’associazione vicina al primo cittadino. Azzoni: “nel mirino perché è anche la sede del comitato elettorale”

I pirati informatici attaccano la Casa di Letizia Moratti. No, non parliamo della dimora del sindaco, ma dell’associazione vicina alla Moratti. Gli hacker hanno cercato di leggere la posta elettronica dei responsabili della Casa di Letizia Moratti, a partire da quella del presidente Mario Azzoni. Ma non solo. I pirati hanno preso di mira anche le email dello studio da avvocato in corso Venezia 44 dell’ex presidente dell’associazione vicina al sindaco, Marcello Di Capua.

Insomma, un attacco ai «morattiani doc». Sferrato allo stesso provider, Tvt, che ha come clienti sia la Casa di Letizia Moratti che lo studio legale, come confermano Azzoni e Di Capua. Ma perché gli hacker sono entrati in azione? Perché hanno cercato di leggere, senza riuscirvi a quanto si apprende, le email delle persone vicine alla Moratti? Il movente potrebbe essere politico. Azzoni racconta: «Pochi giorni fa ho annunciato che la sede di Casa di Letizia Moratti (in via Montebello, ndr) sarà utilizzata come comitato elettorale del sindaco nella campagna per le Comunali. Questo annuncio può aver attirato l’attenzione degli hacker. Forse c’era qualcuno che voleva carpire qualche informazione relativa alla campagna elettorale della Moratti. Ma non voglio accusare nessuno. Noi, comunque, non abbiamo nulla da nascondere. Siamo un’associazione apartitica, ma parteciperemo alla campagna della Moratti in modo massiccio».

Azzoni spiega che «i sei-sette indirizzi di posta elettronica collegati a Casa di Letizia Moratti sono stati attaccati mercoledì e oggi (ieri, ndr) non possono ancora essere utilizzati». Il numero uno dell’associazione attende una relazione scritta da parte del provider che confermi che si è trattato di un attacco da parte di hacker informatici. A quel punto la Casa di Letizia Moratti presenterà una denuncia alla Polizia postale. Stesso discorso per lo studio legale dell’avvocato Di Capua. Anche lui, una volta in possesso della relazione del provider, denuncerà quanto accaduto alla Polizia postale. «Si è trattato di un attacco massiccio e coordinato, scattato lunedì, da parte di un gruppo di hacker “professionisti”, secondo quanto mi ha riferito il provider Tvt — sottolinea Di Capua —. La qualità del nostro sistema informatico, però, ha impedito che l’attacco andasse a buon fine. Gli hacker non sono riusciti a leggere le nostre email». Anche secondo l’ex numero uno di Casa di Letizia Moratti l’azione degli hacker può avere una motivazione politica: «L’obiettivo era il sindaco e le persone che gli stanno intorno».

Può c’entrare qualcosa il fatto che Di Capua è, anzi era uno dei membri del comitato dei controllori del Pio Albergo Trivulzio, l’istituto dal quale l’avvocato ha acquistato uno studio di 130 metri quadrati in via Regina Margherita per 744 mila euro? Lui, Di Capua, lo esclude: «A parte il fatto che mi sono autosospeso da quell’incarico, l’attacco degli hacker è stato fatto alla Casa di Letizia Moratti e a me che ne sono l’ex presidente. Non può essere una semplice casualità».

Fonte: Il Giorno

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