Roma, 4 novembre ’10 (Fuoritutto)
Lo scorso 17 agosto, proprio nel giorno in cui il ministro della difesa iraniano Ahmad Vahidi annunciava pubblicamente la nascita di un drone spia chiamato Karrar e lo sviluppo dei modelli d’attacco Rad e Nazar, il sito dell’intelligence israeliano Debka ha diffuso la notizia della morte di Reza Baruni, unanimemente considerato il “padre” dei velivoli non pilotati iraniani.
Debka, notoriamente vicino ai servizi segreti di Tel Aviv, ha specificato che la dipartita dello scienziato sarebbe avvenuta il 1° di agosto, quando la sua casa di Ahwaz, città iraniana situata al confine con l’Iraq, è stata investita dall’esplosione di tre potenti ordigni. Benché la stampa iraniana non ne avesse dato notizia, Teheran ha successivamente confermato la morte di Baruni, sostenendo che l’esplosione che l’ha ucciso fosse stata causata da una fuga di gas.
Se però avesse ragione il sito israeliano, chi avrebbe ordinato la morte dell’ingegnere? Debka propone una serie di ipotesi: i servizi dei Paesi del Golfo Persico, il Mossad, l’intelligence americana, gli indipendentisti del Khuzestan. E forse un nome non esclude tutti gli altri.
Fonte: Ag. Fuoritutto