Sony, nuovo attacco Hacker nel mirino 26 milioni di utenti

Sony, nuovo attacco Hacker nel mirino 26 milioni di utenti

Seconda intrusione nei sistemi informatici dedicati ai servizi online del colosso nipponico, un totale di oltre cento milioni di conti compromessi. L’azienda: “Nessun pericolo per le carte di credito”

ROMA – Un nuovo attacco hacker verso Sony. Sono stati compromessi i dati di altri 24,6 milioni di clienti, costringendo Sony Online Entertainment a sospendere i propri servizi per chi gioca online, stavolta non con la PlayStation ma con il Pc. Per il network dell’azienda nipponica si tratta del secondo attacco hacker nelle ultime settimane 1, che porta i dati compromessi a oltre 100 milioni di conti.
Sony non ritiene che i dati sulle carte di credito siano stati violati in questo secondo attacco, ma gli hacker potrebbero aver rubato i dati delle carte di credito ai 12.700 conti non americani e 10.700 numeri di conto correnti bancari da un “datato database del 2007”.

Il primo attacco. Prima di quella di oggi, un’altra intrusione nel PlayStation Network, la rete a cui si collegano gli utenti di console Sony per giocare online e scaricare contenuti, aveva scatenato una bufera sull’azienda nipponica, a causa del possibile furto di milioni di dati sensibili degli utenti iscritti. Un attacco a cui Sony ha tentato di riparare tempestivamente, aggiungendo un bonus economico sulle utenze di di tutti gli iscritti al network con il programma Welcome back. Anche se al momento, il PSN è ancora offline, Sony dichiara che il servizio sarà ripristinato quanto prima e agli utenti sarà chiesto di cambiare la password, obbligatoriamente.
Il primo tentativo di hackeraggio ha interessato 77 milioni di utenti, che con i 24,6 milioni dell’altro network che, precisa Sony, lavora in maniera separata. Al momento, scrive l’azienda in una nota, si contano circa 23.000 numeri di carte di credito di utenti di tutto il mondo che sono probabilmente già nelle mani degli hacker. Il tutto rafforzato da indiscrezioni sul web che vedrebbero questi dati già in vendita al mercato nero.
In una mail di servizio inviata ai propri clienti dopo l’attacco del 17 aprile, Sony aveva spiegato di aver “tempestivamente preso misure per migliorare la sicurezza” di Psn e “rafforzare l’infrastruttra del network”. Aveva inoltre invitato gli utenti “ad essere particolarmente vigili nei confronti di truffe via email e posta cartacea che chiedano informazioni personali o dati sensibili”.

Fonte: Repubblica

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