E’ successo a Pavia. Nei giorni scorsi, un docente del corso di inglese del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’università, Anthony Baldry, si è visto revocare il contratto ed è stato costretto ad abbandonare tutti i corsi a lui affidati.
Tra le motivazioni “gravi violazioni accertate” che includono l’acquisto obbligatorio, come spesso avviene, dei suoi libri (pena l’esclusione dalla frequenza del corso e quindi l’impossibilità di sostenere l’esame), l’utilizzo continuo di un linguaggio inappropriato, volgare, spesso offensivo nei confronti degli studenti e essersi presentato in aula completamente ubriaco.
Tre accuse a dir poco gravi che hanno trovato fondamento in alcuni filmati amatoriali girati con gli smartphone degli studenti e postati in alcuni siti di studenti come scuolazoo.com. Questi strumenti possono rivelarsi decisivi in casi simili, come anche lo sono stati, in un’ottica più valida, le DVR pen delle normali penne scriventi dotate di microfono e videocamera ad alta risoluzione che, oltre ad essere utilizzate per registrare le normali lezioni, si sono spesso rivelate complici della Giustizia in quanto hanno consentito di raccogliere prove senza destare sospetti.
Pare che per ottenere una qualità di insegnamento maggiore, gli studenti avevano in precedenza raccolto firme e inoltrato numerose segnalazioni, al fine di cacciare il professor Baldry dall’Università di Pavia. Ovviamente queste richieste non sono state prese in seria considerazione. Spesso bisogna far affidamento sui propri mezzi per essere ascoltati!