Il giudice civile del tribunale di Nicosia, Marco Carbone, ha condannato il Banco di Sicilia a risarcire il cliente vittima di “pharming”. La banca deve restituire circa 17 mila euro sottratti da pirati informatici ad una commerciante.
La sentenza ritiene responsabile la banca perchè avrebbe utilizzato sistemi vulnerabili nei quali si sarebbero verificate intrusioni di terzi che avrebbero sottratto dati e fondi della cliente.
L’hacker in questo caso sarebbe entrato nel sistema dell’istituto di credito e avrebbe sovrapposto una pagina uguale a quella originale. Quando il titolare del conto ha inserito i dati, l’hacker li avrebbe registrati ed avrebbe successivamente effettuato operazioni sul conto corrente online.
Il giudice ha ritenuto la banca anche responsabile di violazione delle norme contrattuali che impongono un limite di spesa perchè in unica soluzione sarebbero stati prelevati 10 mila euro a fronte di un limite di 5 mila.
Fonte: Blog Sicilia