Il gup ha depositato oltre 190 pagine di atti processuali: i due 19enni finirono nei guai per l’accusa di violenza sessuale di gruppo
Ascoli Piceno, 15 gennaio 2011 – Oltre centonovanta pagine: a tanto ammontano le motivazioni presentate dal Gup Alessandra Panichi sulle condanne da tre anni e quattro mesi a Carlo Maria Santini e due anni e otto mesi di reclusione a Enrico Maria Mazzocchi, inflitte ai due ragazzi lo scorso 4 ottobre. I due 19enni finirono nei guai per l’accusa di violenza di gruppo su una 16enne, violenza che si sarebbe consumata il 6 settembre dell’anno scorso. Teatro dei fatti l’appartamento di proprietà della famiglia di Santini in via Parini.
Nei documenti presentati dal giudice Panichi (Gup sostituito oggi dal giudice Rita De Angelis) allo scadere dei sessanta giorni previsti per legge, spicca la grande parte riservata alle telefonate intercettate tra i due ragazzi. Proprio le intercettazioni furono al centro del processo, del quale il primo grado si è concluso lo scorso ottobre: se per gli avvocati dei due ragazzi infatti, Alessandro Angelozzi per Mazzocchi e Carlo Grilli per Santini, le telefonate infatti erano solo un modo per fare gli sbruffoni e i contenuti, a tratti piuttosto pesanti, non andavano presi troppo sul serio, per la pubblica accusa prorpio le telefonate furono al centro dell’inchiesta.
Il giudice lo scorso 4 ottobre ha accolto in pieno le richieste avanzate dal pm Michele Renzo, condannando i due ragazzi anche al pagamento di trentamila euro a favore della ragazzina, ma la provvisionale sarà rimandata alla sede civile per quantificare il risarcimento.
“Giustizia è stata fatta, e non resta così alcun dubbio sulla vicenda e sulla sua dinamica a dispetto di quanto nel corso del tempo è stato dichiarato ai giornali dagli imputati e dei loro difensori, ma oggi non c’è niente di cui gioire. Di fronte a due ragazzi dalla vita rovinata non proviamo alcuna soddisfazione, se non quella per il lavoro svolto dalla Magistratura”.
Questo il commento a caldo di Anna Laura Luciani, avvocato di parte civile della 16enne. Amarezza invece dal legale di Mazzocchi, Alessandro Angelozzi, che aspettava solo che il Gup depositasse le motivazioni per impugnare: “Resto convinto che le frasi carpite attraverso le intercettazioni erano di ragazzi che scherzavano. E in base a quelle parole sono stati condannati, visto che la ragazza non ricorda nulla. Inoltre l’aggravante dell’aver fatto ubriacare la ragazza durante una partita a carte poteva essere a mio avviso non considerata in quanto si è trattato di un fatto colposo e non doloso. Come anche non vi è traccia di violenza o minaccia, elementi costitutivi del reato di violenza sessuale“.
Dello stesso avviso il legale di Santini, Carlo Grilli: “Il giudice non ha tenuto conto delle contraddizioni fra quanto ha detto nel corso delle indagini la ragazza dell’episodio del 6 settembre e alcuni testimoni, ma anche di circostante oggettive quali, ad esempio, la tempistica dei fatti”.
Fonte: Il Resto del Carlino