L’hacker che ha violato la rete della filiale statunitense di Gucci provocando danni per 200 mila dollari è stato preso: è un ex dipendente vendicativo che era stato licenziato. La lista delle accuse è lunga: se accettate dal giudice rischia 15 anni di carcere.
Sam Chihlung Yin, l‘ingegnere di rete di Gucci che era stato licenziato che per vendetta ha violato il sistema di sicurezza della filiale statunitense, per cancellare materiale aziendale e causare alla casa di moda mancate vendite per 200 mila dollari, è stato scoperto e arrestato. Ora rischia 15 anni di prigione.
L’elenco delle accuse include l’accesso illegale al sistema informativo dell’azienda, il furto di identità usato per accedere, il possesso abusivo del materiale necessario per violare i server, la falsificazione dei documenti aziendali, la duplicazione di materiale informatico.
La vicenda risale a qualche mese fa quando, per motivi non precisati, la celebre casa di moda aveva dato il benservito a un ingegnere di rete. L’ex dipendente trentaquattrenne ha pensato di farla pagare agli ex datori di lavoro indossato i panni dell’hacker per diversi mesi, senza che nessuno se ne accorgesse e senza che i sistemi di protezione della rete scovassero l’intruso.
L’esimio ingegnere ha avuto tutto il tempo di combinare un vero e proprio disastro. Riguardo al “trucco” usato per infiltrarsi nel sistema informativo è stato un banale token VPN, che ha fatto credere alla rete di avere un nuovo dipendente, che in realtà non esisteva. È stato sufficiente poi ricordarsi le password amministrative della Rete per completare il gioco.
La vendetta dell’ingegnere è stata particolarmente feroce: prima ha fatto sparire un numero non precisato di server virtuali, quindi ha depennato alcune caselle di posta aziendale. È stata proprio quest’ultima azione ad avere causato i mancati introiti, dato che quelle mail ricevevano le ordinazioni di vendita. L’azione vandalica è stata perpetrata talmente bene che non è stato possibile ripristinare l’operatività del sistema per diverso tempo.
Fonte: ICT Business