Dietro Wikileaks ci sono gli hacker

Dietro Wikileaks ci sono gli hacker

Le telefonate tra la Casa Bianca e le controparti straniere sono febbrili e il tema è sempre lo stesso: il timore del contenuto dei dossier che il famigerato sito web sta per pubblicare. Dati e analisi così imbarazzanti che le relazioni diplomatiche corrono serio pericolo e la vita di molteplici persone potrebbe addirittura essere messa a rischio Ma che cosa è Wikileaks? Un sito web che mette a disposizione una serie di strumenti per consentire a “gole profonde” in piena crisi di coscienza di eseguire l’upload di documenti scottanti che si vogliono rendere pubblici in modalità completamente anonima e protetta. Grazie al lavoro degli hacker R.P., uno degli hacker più famosi del mondo, spiega dettagliatamente ad Affaritaliani.it tutti i retroscena dello scandalo che sta facendo tremare Obama…

Il governo USA trema e l’imbarazzo è forte. Le ripercussioni di ciò che sta per avvenire potrebbero avere risonanza internazionale, le relazioni tra gli Stati Uniti e gli stati occidentali potrebbero subire parecchio stress. In queste ore le telefonate tra la Casa Bianca e le controparti straniere sono innumerevoli e febbrili ed il tema è sempre lo stesso: il timore del contenuto dei dossier che il famigerato sito web Wikileaks.org ha annunciato di pubblicare nel fine settimana. Centinaia di migliaia, alcuni anticipano milioni di comunicati che varie missioni diplomatiche statunitensi in territori stranieri hanno scambiato con il governo centrale contenenti dati ed analisi imbarazzanti sopratutto nei confronti di stati ritenuti amici. Così imbarazzanti che le relazioni diplomatiche con gli USA corrono serio pericolo e la vita di molteplici persone potrebbe addirittura essere messa a rischio.

E così la Casa Bianca ha deciso di giocare d’anticipo. Il Pentagono insieme ad altre agenzie USA ha messo insieme una task force di non meno di 100 persone il cui scopo è quello di effettuare una analisi preventiva delle ripercussioni che potrebbero derivare dalla divulgazione urbi et orbi dei contenuti di quei dossier, per consigliare la migliore strategia che la diplomazia USA deve seguire nei confronti delle controparti straniere, per calmierare l’incombente uragano. E l’uragano sta per arrivare, nulla può essere fatto per fermarlo perché la stessa costituzione americana garantisce la libertà di parola e la protezione dell’anonimato nel caso di rivelazioni giornalistiche, specialmente in tema di politica.

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