Dda Napoli: ridurle significherebbe non poter lavorare
Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno reso possibili l’individuazione e la cattura del superlatitante Antonio Iovine. Un punto sul quale sia i magistrati della Dda, che il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, sono d’accordo. “Strumenti tradizionali, ma sofisticati e costosi – ha detto in conferenza stampa il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda Federico Cafiero De Raho – le risorse sono sempre più ridotte e assottigliate, e non solo economiche, ma anche del personale. Le intercettazioni e i collaboratori di giustizia sono gli unici due strumenti che oggi utilizziamo, ridurle significherebbe non poter più lavorare. La cattura di Iovine è avvenuta grazie a queste attività tecniche e non basandoci su fonti confidenziali”. “Le intercettazioni e le investigazioni hanno portato a questo brillante risultato – ha aggiunto Lepore – tutte le forze dell’ordine in Campania hanno sempre agito in completa sinergia, senza alcun contrasto. Per questo motivo siamo tra i primi non solo per la cattura di latitanti ma anche per i collaboratori di giustizia da gestire e per la quantità di patrimoni sequestrati”.
Fonte: Virgilio Notizie