Secondo una recente ricerca svolta dalla Università di San Diego in California, i siti dedicati al porno, e in particolare quelli che trasmetterebbero filmati in streaming, sarebbero strapieni di codici JavaScript concepiti appositamente per spiare le abitudini di navigazione degli utenti.
La rilevazione è stata effettuata su 485 siti Internet dedicati all’hardcore, in essi sarebbero state rilevate applicazioni destinate alla memorizzazione della cronologia di navigazione dei browser e per la localizzazione geografica degli utenti.
Ma la ricerca non ha riguardato soltanto le pagine Web a luci rosse, è stata infatti estesa ad oltre 50 mila siti Internet dedicate alle tematiche più varie, alcuni di essi anche molto noti, non di rado anche questi ultimi hanno presentato JavaScript simili a quelli utilizzati nel porno.
A preoccupare sarebbe in particolare l’utilizzo di cookies e le informazioni in essi archiviate, dati che potrebbero essere sfruttati da utilizzatori malintenzionati per l’accesso indebito a servizi particolarmente delicati come per esempio le piattaforme per l’home banking.
Fonte: Mr Webmaster