I Carabinieri hanno arrestato Luigi Labellarte, 44 anni, di Ortanova (Foggia) che ha consegnato un documento d’identità falso. La sofisticata apparecchiatura era nascosta sull’auto Bmw
I Carabinieri, nel corso di una operazione di controllo a San Damiano d’Asti, hanno sequestrato una sofisticata apparecchiatura radio elettrica utilizzata, anche dai servizi segreti, nelle indagini più complesse. Il proprietario dell’auto dov’era installato l’apparecchio è stato arrestato, anche per aver presentato un documento di identità falso. Si chiama Luigi Labellarte, 44enne, pluripregiudicato di Ortanova (Foggia). Le imputazioni nei suoi confronti sono di sostituzione di persona e false attestazioni delle generalità.
L’operazione è scattata, oggi, nei pressi del campo nomadi in via Ivero alla periferia di San Damiano. Gli uomini dell’Arma, durante una perlustrazione, hanno notato una Bmw con due uomini a bordo; la presenza dell’auto di lusso e di grossa cilindrata ha insospettito i militari che hanno approfondito i controlli. I sospetti sono subito emersi dai documenti presentati dal conducente, infatti da un successivo controllo la carta d’identità è risultata falsa. Le vere generalità sono emerse attraverso le impronte digitali, l’uomo è risultato essere il Labellarte, originario della Puglia e con numerosi precedenti penali.
La sorpresa per i militari è arrivata con la perquisizione dell’auto, in un vano apposito è stato rinvenuto un apparecchio radio elettrico, modello “Bug Detector”, utilizzato per rilevare la presenza di microspie e “cimici”. Secondo gli investigatori lo strumento potrebbe essere stato utilizzato per attività illecite in quanto consente di monitorare tentativi di intercettazione ambientale da parte delle forze dell’ordine e creare anche “barriere” elettroniche per impedire tali controlli.
Sul possesso del detector Labellarte non è stato in grado di fornire spiegazioni convincenti, l’indagine prosegue. Dopo le formalità del caso e un primo interrogatorio l’uomo è stato portato in stato d’arresto presso le carceri di Quarto d’Asti.
Fonte: AT News