Non è più tempo di attacchi su larga scala, ma di piccole incursioni: carte di credito clonate, Bancomat violati
Un acquisto nel negozio sotto casa strisciando la carta di credito, poi la benzina pagata col Bancomat e un prelievo per avere un po’ di contante in tasca allo sportello più vicino, ed ecco accumulati tutti insieme i maggiori rischi di attacco informatico, o almeno, quelli prediletti dagli hacker nel 2011, secondo quanto racconta l’ultimo rapporto dell’operatore americano Verizon . Che traccia una mappa del rischio di furti di denaro e frodi informatiche aggiornato all’ultimo anno: i pirati informatici non amano più orchestrare attacchi in grande scala – frodi via mail che colpiscano indiscriminatamente, grandi operazioni all’interno di multinazionali mondiali – perché oltre a temere le sempre più frequenti denunce e il rischio-prigione, hanno capito che riescono a finalizzare meglio se il loro lavoro è svolto su piccola scala, magari fisicamente. Dove la sicurezza è spesso data per scontata, o dove, come nel caso dei singoli utenti, si dimentica sovente di usare password diverse e cambiarle spesso, o di proteggere il proprio Pc adeguatamente.
RISCHI IN CRESCITA – Sono gli attacchi fisici, a strutture di piccole o medie dimensioni (la banca della nostra via, il negozietto sotto casa, ma anche il piccolo hotel), a crescere maggiormente: duplicati già nel 2009, sono raddoppiati nuovamente nel 2010 e rappresentano il 29 per cento del totale. Ripetitivi e di sicuro successo. Ecco perché clonare Bancomat manomettendo i terminali fisici è più semplice che studiare uno scam via e-mail per far cadere nel tranello il destinatario ignaro di un messaggio di posta ammiccante seppur dubbioso. Sono stabili invece gli attacchi più comuni: hacking (l’attacco al computer, o ai server di un’azienda, o a un sito internet per rubare dati) e malware (software maligni eseguiti sui Pc da utenti ignari di quanto accade) restano il modo più comune per intrufolarsi in grandi e piccoli sistemi. Il solo malware, per esempio, è responsabile dell’80 per cento dei dati persi.
CONSIGLI – La stessa Verizon conferma che per evitare di venir defraudati di dati sensibili importanti e derubati, sia che si tratti di un singolo, sia che si parli di una grande azienda, la morale è sempre quella: non scordare mai di proteggersi. E per farlo non sempre è necessario spendere grandi cifre per l’acquisto di prodotti dedicati, anzi. Il senso comune, nel caso degli utenti privati, e alcuni buoni prodotti da scaricare online gratuitamente, evitano la maggior parte degli attacchi.
Fonte: Corriere