AVETRANA – Michele Misseri sbatte la porta di nuovo a Sabrina. Ieri dal carcere l´uomo ha fatto sapere di non voler rispondere alle domande dei legali di sua figlia: il professor Franco Coppi e gli avvocati Emilia Velletri e Vito Russo avevano chiesto al gip l´autorizzazione a interrogarlo nell´ambito delle indagini difensive. In attesa della decisione del giudice Martino Rosati (non arriverà prima di cinque giorni), Misseri (che non può più curare l´orto del carcere dopo le proteste degli altri detenuti) ha però già fatto sapere ai suoi avvocati di non voler incontrare gli avvocati di Sabrina.
E qualora fosse costretto dal gip, si avvarrebbe della facoltà di non rispondere. Misseri tiene ferma quindi la sua linea difensiva, nonostante né Rosati né tutto sommato la procura siano convinti che abbia detto tutta la verità: gli investigatori ritengono che ci siano molti buchi nella versione raccontata dall´uomo nel corso dell´incidente probatorio. Stanno provando a individuare quei buchi il sostituto procuratore Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino che in questa settimana hanno tenuto il primo vertice del 2011 con i carabinieri per capire a che punto fossero le indagini.
Prima di ogni mossa, aspettano di avere una prima relazione da parte dei carabinieri dei Ris che stanno analizzando i reperti prelevati in casa Misseri. Al momento stanno arrivando pochi riscontri, a partire dall´arma del delitto: pare ormai certo agli investigatori scientifici che nessuna delle cinte sequestrate in casa di Sabrina sia quella utilizzata per ammazzare Sarah il 26 agosto scorso. Sulle tre compatibili per dimensioni, secondo quanto ricostruito dal professor Luigi Strada nella sua perizia medico-legale, non ci sono tracce del dna di Sarah.
Qualcosa di più interessante potrebbe invece arrivare dall´esito delle analisi effettuate in casa Misseri: se ci fossero riscontri, gli investigatori potrebbero (come da tempo sospettano) mutare il luogo del delitto dal garage all´abitazione. Questa circostanza sarebbe compatibile con il nuovo orario dell´omicidio (non più alle 14,25 ma alle 14) ricostruito sulla base del cibo ingerito da Sarah prima di essere uccisa. Non solo: spostare l´omicidio in casa significherebbe dare un qualche ruolo a Cosima.
Fino a oggi, infatti, Misseri ha sempre tenuto fuori la moglie dalla ricostruzione ma gli investigatori non sono persuasi dalla sua versione. Infine, c´è da stabilire chi e come ha occultato in quel pozzo di contrada Mosca il cadavere di Sarah: l´analisi dei tabulati telefonici di quella giornata, due intercettazioni ambientali captate a inizio novembre dalle microspie della polizia giudiziaria, fanno spingere verso la partecipazione di un terzo uomo già ascoltato come testimone nelle scorse settimane dagli inquirenti.
Proprio dalle intercettazioni potrebbe arrivare l´ultima parola a questa storia. Entro la fine del mese, verosimilmente, la Procura depositerà le conversazioni telefoniche e ambientali che ritengono importanti ai fini delle indagini. La difesa di Sabrina, però, ha già fatto sapere che chiederà l´ascolto di tutti i nastri per poter produrre una propria memoria: se così fosse, il processo si trasformerà nell´ennesimo, infinito, evento mediatico di questa storia.
Fonte: Repubblica