L’ente che sovrintende all’assegnazione degli indirizzi internet si affida a Jeff Moss, alias «Dark Tangent»
É stato uno dei più noti e pericolosi hacker americani, i pirati informatici. Ora é stato assunto dall’Icann, l’ente internazionale no profit che sovrintende all’assegnazione di nomi e indirizzi internet, nel ruolo di capo della sicurezza e di vice presidente. “Dark Tangent”, questo il suo nome di battaglia, è considerato un leggendario membro della comunità hacker.
VETERANO – Con una mossa che ha sorpreso molti, l’Icann ha nominato Jeff Moss ai piani alti dell’ente internazionale che gestisce i domini internet. Il famoso pirata informatico é stato tra i fondatori del «Black Hat», la conferenza annuale americana sulla sicurezza informatica, e del «Def Con», altro importante appuntamento a livello mondiale del settore che da 18 anni si tiene a Las Vegas. Passato anni fa dai «cattivi» ai buoni» della Rete dopo essere divenuto una vera istituzione in ambito del phreaking, ovvero l’hacking delle reti telefoniche, l’esperienza di certo non gli manca: il 41enne cracker ha lavorato in passato con il «Secure Computing Corporation», ex azienda leader nelle soluzioni di sicurezza per le reti a livello aziendale e per la società di consulenza «Ernst & Young». Inoltre: l’amministrazione Obama lo ha scelto due anni fa come membro dell’ente di sicurezza nazionale, l’«Homeland Security Council».
«INSIDER» – Da venerdì Moss é seduto alla sua scrivania negli uffici centrali dell’Icann a Washington. «Non posso immaginare nessun altro che abbia le conoscenze di cui dispone Moss. Solo lui é in grado di captare per tempo i pericoli e difenderci dagli attacchi informatici», ha commentato, Rod Beckstrom, presidente e amministratore delegato dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, appunto l’Icann. Della stessa idea anche Paul Vixie, a capo dell’«Internet Systems Consortium» (Isc): «Moss non solo conosce dove si trovano tutti i punti deboli, ma anche come sono nati, chi li ha creati e cosa fare per combatterli».
Fonte: Corriere.it