Gli Hacker attaccano la Gran Bretagna

Gli Hacker attaccano la Gran Bretagna

A denunciarlo il Ministro degli Esteri, che punta il dito contro una non precisata “intelligence statale ostile”

Crescono in modo esponenziale nel cyberspazio gli attacchi ai sistemi informatici di potenze europee sferrati da governi senza scrupoli alla ricerca di segreti di Stato: ne sa qualcosa il capo della diplomazia britannica, William Hague, che per la prima volta ha parlato pubblicamente di un tentativo di intrusione nei pc del suo ministero da parte di ‘un’agenzia di intelligence statale ostile’.

TESTIMONIANZA – Hague, intervenendo alla conferenza internazionale sulla sicurezza che si svolge in questi giorni a Monaco di Baviera, non ha fatto nomi, ma secondo fonti di intelligence citate dalla stampa internazionale, dietro l’episodio c’e’ la Cina. Il ministro ha raccontato che tre dei suoi funzionari hanno ricevuto il mese scorso una email su una ‘presunta prossima visita nella regione’. Il documento, ha spiegato, ‘sembrava del tutto innocuo, ma in realta’ era stato inviato da un’agenzia di intelligence statale ostile e conteneva nell’allegato codici che avrebbero attaccato i loro computer’. ‘Fortunatamente – ha commentato Hague -, i nostri sistemi hanno identificato il codice, che non ha mai raggiunto il mio personale’. Ma questo e’ stato solo l’ultimo attacco dal cyberspazio in ordine di tempo.

PRECEDENTI – Gia’ l’anno scorso, ha infatti aggiunto il ministro, il settore della difesa britannico era stato preso di mira da questi cyber criminali e alla fine del 2010 – a dicembre – un malware, cioe’ un software che danneggia sistemi informatici, e’ stato inviato a vari governi. Nel caso del Regno Unito e’ riuscito a superare ‘alcuni dei nostri filtri’, ha ammesso il ministro. ‘Assistiamo a un aumento esponenziale dell’abuso del cyberspazio – ha commentato Hague a margine della conferenza -. Nell’arco di una decade la situazione potrebbe diventare fuori controllo. E’ per questo che dobbiamo cominciare a pensarci adesso’.

Fonte: Giornalettismo

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