Se il centrodestra e il centrosinistra la smettessero di litigare…

Se il centrodestra e il centrosinistra la smettessero di litigare…

Pare che il presidente della Repubblica Napolitano nel suo recente incontro con il premier abbia ricordato a Berlusconi che se fosse stato completato l’iter di approvazione della nuova legge sulle intercettazioni, pur con le modifiche volute dalla Bongiorno, non ci sarebbe stato lo scempio mediatico sul caso Ruby. Il Cavaliere ha dovuto dare ragione al Capo dello Stato: meglio quella legge del vuoto assoluto di oggi.
Il rischio che tutta questa vicenda sulle feste a casa di Berlusconi abbia più un obiettivo mediatico che giudiziario è forte. Lo stesso Sansonetti, ex direttore di Liberazione, quotidiano di Rifondazione comunista, uno che Berlusconi non lo può proprio soffrire, ha detto più volte in tv: “Credo che ai giudici la condanna del Cavaliere non interessi: l’obiettivo principale è lo sputtanamento mediatico”. Cioè far arrivare sui giornali le 600 e passa pagine di intercettazioni “sul culo flaccido” del Berlusca.
Le parole di Napolitano ci permettono due considerazioni.
Innanzitutto è un Presidente della Repubblica davvero corretto che, nonostante le offese più volte ricevute da Berlusconi, non smette di essere imparziale e comprende il danno che il Paese subisce da questo massacro mediatico indipendentemente dal fatto che a soffrirne in questo momento sia proprio chi spesso lo attacca.
Poi c’è da rilevare un problema di fondo: il centrodestra non riesce a dialogare con il centrosinistra, che aveva lo stesso difetto quando era al governo. Eppure, escluse le ali estreme degli schieramenti, come i giustizialisti di Di Pietro o la sinistra antagonista e conservatrice di Ferrero e Vendola o ancora qualche leghista “duro e puro”, c’è comunanza di opinioni e anche di ricette su tanti argomenti.
Solo per citare un esempio, il centrodestra disse anni fa che dallo Statuto dei lavoratori si doveva passare allo Statuto dei lavori, che occorreva un nuovo modello di relazioni industriali e tutto l’impianto del mercato del lavoro andava aggiornato, superando anche le rigidità e le ingiustizie del famoso articolo 18. Ebbene a quanto ci risulta il professor Ichino, parlamentare del Pd, ha presentato varie proposte per un nuovo Diritto del lavoro che vanno proprio in quella direzione, firmate da quasi 60 parlamentari di centrosinistra. Restano lì, nei cassetti, a morire.
Per non parlare del progetto di riforma della Giustizia esposto dal Pd Violante in un suo libro intitolato “Magistrati”. Va proprio nel senso delle cose sempre dette dal Berlusca, ma resta lì, nei cassetti…
Basterebbe un po’ di dialogo. E invece tutti amano lo scontro.

Fonte: Bari Sera

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