Walter Shimoon si dichiara colpevole di vendere segreti industriali Apple

Walter Shimoon si dichiara colpevole di vendere segreti industriali Apple

L’ex dirigente di Flextronics, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole di aver venduto ad altre imprese segreti industriali su iPad e iPhone nel processo che ha seguito il suo arresto nel dicembre 2010. Mentre Flextronics produceva componenti per Apple, Shimoon aveva degli incontri con operatori di borsa specializzati in fondi speculativi durante i quali rivelava quanto di sua conoscenza. Gli incontri erano pagati 200$ la ora (circa 139€).

Le notizie più succulenti erano quelle che riguardavano i dispositivi portatili di Apple. Allora si parlava dei piani di Cupertino per l’iPhone 4, della sua data d’uscita e delle sue caratteristiche tecniche. Altre rivelazioni di Shamoon riguardavano il segretissimo progetto K48, in altre parole l’iPad, di cui annunciò la prossima uscita. Shimoon ha anche ammesso di aver accettato 27 500$ (19 154€) da Broadband Research in cambio di informazioni. L’avvocato della Broadband Research, John Kinnucan, ha negato la totalità delle dichiarazioni specificando che l’impresa non ha commesso nessun illecito.

Al centro dell’inchiesta vi sono le cosiddette “Reti di Esperti”: gruppi di funzionari di varie compagnie tecnologiche che vengono reclutati per informare gli operatori dei fondi speculativi. Il ruolo degli esperti è di svelare i futuri passi di compagnie come Apple, attraverso il loro conoscimento di prima mano sui prodotti in fase di sviluppo. Compagnie come Kingdom Ridge hanno incassato cospicui profitti negli ultimi anni grazie, fra gli altri, alle indiscrezioni di Shimoon.

Un caso simile a quello di Walter Shimoon, nel quale l’imputato si era anch’egli dichiarato colpevole, è quello che vide implicato l’ex manager di Apple Paul Shin Devine. Devine fu accusato nell’estate del 2010 di aver accettato “tangenti e altri incentivi” in cambio di segreti commerciali e si dichiarò colpevole dei 23 capi d’accusa che includevano frode, cospirazione e riciclaggio di denaro. La sentenza per Shimoon è prevista per l’8 luglio 2013: rischia fino a 30 anni di carcere.

Probabilmente dotare i propri dipendenti di cellulari aziendali trasformati in cellulari spia o installare delle microspie in azienda avrebbero, almeno in parte, salvato la situazione e rivelato dettagli importanti riguardo ad un probabile complotto.

Fonte: MelaBlog

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