Sodalizio Germania-Facebook contro i messaggi d’odio in rete

Sodalizio Germania-Facebook contro i messaggi d’odio in rete

Il governo tedesco ha stretto, qualche giorno fa, un patto di collaborazione con il famoso social network statunitense per scovare messaggi inneggianti all’odio e alla violenza in rete. Il ministro tedesco della Giustizia, Heiko Maas, ha inoltre chiesto aiuto alla NAN, l’organizzazione anti-nazista on line capitanata da Anetta Kahane, ex-informatrice della STASI, la polizia segreta della vecchia Germania dell’Est. Facebook dal canto suo si impegnerà a individuare ed eliminare prontamente i contenuti razzisti che passerranno dalla sua piattaforma, esortando i suoi stessi utenti a segnalare qualsiasi contenuto di stampo xenofobo.

Lungi dal voler rivangare un clima repressivo di orwelliana memoria, la guerra contro il razzismo si avvarrà d’ora in poi del prezioso contributo del social network più diffuso al mondo per portare maggiore tolleranza in rete. D’altronde non si tratta dell’unica iniziativa atta a scongiurare una qualche forma d’odio globalizzata. Ne è un chiaro esempio la nascita di ReThink, un’app inventata da una ragazzina statunitense di 15 anni, che avvisa l’utente quando si sta per scrivere un testo di carattere offensivo o xenofobo. Magie delle nuove tecnologie, non c’è che dire, ma che garantiscono un’efficace barriera preventiva contro la nascita di gruppi o fazioni sovversive più o meno esplicite.

D’altro canto anche i classici sistemi di controllo video continuano a fare bene il proprio lavoro, anche qui da noi. Ci riferiamo, in modo particolare, alla recente adozione da parte di diversi Comuni italiani di sistemi di telecamere di sicurezza a circuito chiuso. Una scelta strategica che, si spera, garantirà una difesa più efficiente contro i numerosi episodi di violenza diffusi nelle aree cittadine più a rischio. I nuovi sistemi di videosorveglianza wireless, tanto per citare alcuni dispositivi di recente ideazione, permettono di monitorare via web qualsiasi azione in atto attraverso l’occhio di una telecamera capace di restituire informazioni a chilometri di distanza. Insomma, la battaglia contro le forme di violenza in ogni parte del pianeta è appena cominciata. E tutto questo grazie allo sviluppo di nuovi sistemi di sorveglianza che, utilizzando la rete Internet, sono pronti ad arrivare ovunque ce ne fosse più bisogno.

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